Consulenza Psicologica

La consulenza psicologica consiste in un numero limitato di colloqui mirati ad identificare, spiegare e ridimensionare le problematiche e il disagio della persona ad ogni età, della coppia e della famiglia, attraverso l’individuazione e la condivisione di obiettivi concreti.

La consulenza psicologica è indicata nei casi in cui l’individuo si trovi ad affrontare:

- conflitti personali, familiari o lavorativi

- situazioni di crisi associate ad elevata sofferenza emotiva (separazioni, lutti) 

- sintomatologia di tipo ansioso, depressivo, insonnia, forte stress

- problematiche legate alla sfera della sessualità

- periodi di forte cambiamento

- decisioni dall’elevato impatto emotivo (inerenti la famiglia,  l'ambito lavorativo, ecc.)

- problematiche legate alla gestione dei figli nei periodi dell’infanzia e dell’adolescenza

- problematiche legate al mondo degli adolescenti

- comportamenti aggressivi ed oppositivi

- collera e rabbia

- difficoltà nel rispetto delle regole

- isolamento

- sintomi fisici ricorrenti

- problemi relazionali con coetanei ed adulti

- difficoltà linguistiche e di apprendimento

- difficoltà di integrazione sociale

- mobbing 

- problemi legati all'identità di genere o all'orientamento sessuale

L’obiettivo della consulenza rimane quello di fornire alla persona un aiuto concreto affinché risolva o impari a gestire le proprie difficoltà autonomamente, grazie alla proprie risorse personali. Gli obiettivi sono quelli che lo psicologo concorda con l’utente, a partire dalla storia e dalle aspettative individuali. 
Le sedute sono solitamente a frequenza settimanale  e la durata di una consulenza è variabile, in base al tipo di disagio. Il contenuto dei colloqui è protetto dal segreto professionale.

E' possibile che, in base al tipo di disagio, si venga indirizzati verso un percorso psicoterapico o si consigli il coinvolgimento di altri specialisti.

Alla consulenza può accedere l'adulto di ogni età, l’adolescente o il minore, con il consenso di entrambi i genitori



Psicoterapia Cognitiva

La psicoterapia è finalizzata alla cura del disagio o disturbo psicologico. Rispetto alla consulenza psicologica mira ad un cambiamento più vasto e duraturo e si caratterizza per la possibilità di un lavoro più profondo. 

La psicoterapia cognitiva si distingue per la rilevanza data, nell’analisi della situazione problematica, alle modalità di pensiero dell’individuo, alla conoscenza di sé e delle proprie modalità relazionali. Essa si propone di portare alla luce i vissuti soggettivi, l’interpretazione ed il significato attribuiti agli eventi e le conseguenze di tipo emotivo e comportamentale, le quali spesso diventano il fulcro del disagio e della sofferenza. 
L’obiettivo consiste nella riduzione del disagio, nell’aumento dei gradi di libertà individuali e nella possibilità di sperimentare nuove modalità comportamentali e relazionali più funzionali. 

La psicoterapia cognitiva è indicata per il trattamento di: 

- depressione e  disturbi dell'umore

ansia, attacchi di panico e insonnia

- disturbo ossessivo-compulsivo

disturbi di personalità 

- disturbi alimentari

- disturbi sessuali e relazionali

In assenza di sintomi o disturbi specifici, può avere come fine la conoscenza di sé e il conseguimento di una maggiore efficacia ed armonia con se stessi e nei rapporti con gli altri. 

Le sedute di psicoterapia si svolgono mediante: 
- un obiettivo condiviso tra paziente e terapeuta, concordato durante le prime fasi del percorso e riadattato a seconda delle priorità che si evidenzieranno durante la terapia; 
- un lavoro congiunto, impegnativo e personalizzato; il Paziente, durante i colloqui, collaborerà in qualità di maggiore esperto di se stesso e del proprio funzionamento. Il terapeuta sarà l’esperto della materia e fornirà occasioni di trasformazione e cambiamento. 
Durante le sedute l’attenzione viene rivolta agli elementi cognitivi, comportamentali ed emotivi, nonché al sistema di convinzioni ed alla storia personale. 
Le sedute sono solitamente a frequenza settimanale per una durata di circa 50 minuti. La durata di una terapia varia a seconda del percorso individuale e del tipo di disagio riportato. 
Il contenuto dei colloqui è protetto dal segreto professionale. 


Alla Psicoterapia può accedere l'adulto di ogni età, l’adolescente o il minore, con il consenso di entrambi i genitori


Valutazione Neuropsicologica e Riabilitazione Cognitiva

La valutazione neuropsicologica consiste nell’esame dei deficit a carico dei processi cognitivi (memoria, linguaggio, attenzione, ragionamento, percezione, abilità visuo-spaziali, abilità coinvolte nell’esecuzione di sequenze motorie) e delle annesse implicazioni di tipo psicologico, affettivo e di personalità conseguenti a danni cerebrali causati da eventi patologici.

La valutazione  neuropsicologica è indicata in presenza di:

- disturbi di memoria ed attenzione

- decadimento cognitivo (es: Malattia di Alzheimer, Parkinson, demenze...)

- esiti di ictus

- esiti di trauma cranico

- presenza di tumori cerebrali o esiti di interventi chirurgici cerebrali

L’esame neuropsicologico viene eseguito allo scopo di contribuire alla diagnosi medica, per pianificare un intervento riabilitativo tenendo conto delle abilità cognitive compromesse e delle abilità preservate, monitorare, attraverso controlli ripetuti (follow up), il decorso di alcune patologie (come accade per le forme di decadimento cognitivo nelle Demenze oppure nella Malattia di Parkison), modulare la terapia farmacologica e valutare l’efficacia di un trattamento neurocognitivo. 

La valutazione si articola in diverse fasi:


-  un colloquio con il paziente e i familiari volto alla valutazione dello stato psicologico generale e alla raccolta di informazioni mediche e relative alla vita recente e remota del paziente;
- la somministrazione dei test neuropsicologici;
- la formulazione della diagnosi neuropsicologica;
- la restituzione conclusiva sulla valutazione, tramite la stesura di una relazione che evidenzia le aree deficitarie e traccia un profilo cognitivo-comportamentale utile agli scopi sopraelencati.


La riabilitazione cognitiva ha lo scopo di favorire il recupero delle abilità cognitive danneggiate per compensare i deficit e migliorare la capacità di adattamento del paziente. Si occupa, inoltre, dei disturbi del comportamento ed emozionali e ha come obiettivo il raggiungimento della miglior qualità di vita possibile tenendo conto delle limitazioni e delle risorse disponibili.
 
Nell’anziano con deterioramento cognitivo non si parla di riabilitazione, ma di stimolazione neuropsicologica. In questo caso, gli obiettivi consistono nell’esercitare le abilità residue, nel rallentare il decorso del progressivo deterioramento e nel protrarre nel tempo l’autonomia della persona.


Le sedute di riabilitazione e stimolazione avvengono in media una o due volte a settimana, in studio o al domicilio del paziente,  per una durata di circa 30 minuti. La durata del percorso varia a seconda del tipo di problematiche riportate.